Eccoci finalmente nell'anno nuovo. E' anche il primo del mese, questo vuol dire, come ormai di consueto, uno sguardo all'ultimo mese, ripercorrendo i film che ho visto - che in questo caso ne sono tredici. Quindi, senza esitazioni, eccoli da quello che mi è piaciuto di meno, a quello che mi è piaciuto di più.
#13 - Midnight in Paris (Woody Allen - 2011)
Primissimo approccio con Woody Allen, e non proprio dei migliori. Midnight in Paris mi sembrava un film con un atmosfera quasi d'incanto, con gli anni '20 e i personaggi storici che li popolavano, in una Parigi nel pieno del suo fiorire artistico, ma più avanti andavo nel film, più realizzavo che - nonostante ci sia un messaggio che sia molto reale e non scontato - alla fine la trama e i personaggi si rivelano abbastanza banali, non proprio entusiasmanti, e il continuo flusso di nomi conosciuti (Picasso, Scott Fitzgerald, Dalì, Bunuel, eccetera) mi è sembrato solo un modo per "stupire" lo spettatore. Neanche Owen Wilson mi convince molto. Peccato, mi aspettavo meglio, anche perchè l'atmosfera e le potenzialità, ci sono.
#12 - Il Grinta (fratelli Coen - 2010)

#11 - Rushmore (Wes Anderson - 1998)

#10 - The Terminal (Steven Spielberg - 2004)

#09 - American Ultra (Nima Nourizadeh - 2015)

#08 - Hereditary (Ari Aster - 2018)

#07 - Forrest Gump (Robert Zemeckis - 1994)

#06 - Nightcrawler (Dan Gilroy - 2014)
Ho tentato di vedere questo film per un po' di tempo, ma cominciavo e smettevo subito, per un motivo o per un altro. Dopo un po' ci sono riuscito, e finalmente posso dichiarare Nightcrawler un film ottimo. E' la storia di Louis Bloom, un uomo ambizioso alla ricerca di lavoro, che finirà per diventare un reporter privato per storie di crimine e/o violente, a Los Angeles. Vediamo bene cosa si nasconde dietro lo schermo dei notiziari, e come tutto viene manipolato per un unico solo scopo: i soldi. I soldi che riescono anche a offuscare il limite fra il giusto e l'errato. GILLENO' (Jake Gyllenhaal) ha fatto un ottimo lavoro (quando mai) nel portare alla luce questo personaggio alquanto ambiguo, pronto a tutto pur di essere il migliore nel suo campo.
#05 - Snowpiercer (Bong Joon Ho - 2013)
Ecco un altro film che mi perseguitava. Era ovunque, ma sentivo che non era il momento di vederlo, ed infatti su Netflix è uscito poco dopo. Snowpiercer è un film particolarissimo, con una trama originale e un ritmo ben scandito, senza una sbafatura: si tratta del percorso di Curtis (interpretato dal buon Chris Evans) all'interno di questa locomotiva ad alta tecnologia, che è l'unica casa rimasta per gli umani nel mondo, all'alba di una nuova era glaciale. Una sorta di arca di Noè su binari. Qui, i poveri sono nelle carrozze in fondo, affollatissime e malandate, e più si risale il treno, più si passa a stati sociali elevati, fino ad arrivare al motore, dove risiede il capo di tutto, Wilford. I nostri eroi sono in piena rivoluzione, e incontreranno personaggi bizzarri e molto pericolosi: spicca qui Tilda Swinton (spicca sempre Tilda Swinton, in qualsiasi film), ma mi è piaciuta molto anche Alison Pill (la Kim di Scott Pilgrim vs The World), anche se ha un ruolo molto marginale. Comunque sia, questo film è proprio completo: scene d'azione, scene toccanti, scene orripilanti, ed un monologo verso la fine del film da brividi, uno dei momenti migliori che ho visto da Chris Evans fin'ora. Tutto questo per allegorizzare sulla società e sulla scalata sociale, che spesso e volentieri ti porta in posti inaspettati e non dove pianificavi. Inoltre circola in rete una teoria un po' strana, ma che è fantastica secondo me, secondo il quale questo film sia il sequel di Willy Wonka e La Fabbrica di Cioccolato (il film originale). Che dire, straconsigliato!
#04 - The Revenant (Alejandro G. Iñárritu - 2015)
The Revenant è un film dove il freddo gelido delle sue ambientazioni sembra fuoriuscire dallo schermo. Dopo Birdman, il regista ci regala questo lavoro ambizioso e per niente scontato, che ha avuto vicissitudini di produzione molto ardue per via delle condizioni in cui erano tenute le riprese. Di Caprio interpreta Hugh Glass, un esploratore incaricato di ricondurre una spedizione commerciale indietro, ma viene attaccato da un orso, e da lì partirà un pellegrinaggio quasi spirituale per lui. La regia di questo film è lenta, non si perde un attimo dell'azione, e sentiamo tutto il dolore di quello che succede sullo schermo, colpo dopo colpo. Mi è piaciuta molto la direzione che ha preso la storia, in parte grazie anche allo splendido lavoro di Tom Hardy. Forse un po' troppo lungo, ma un film fantastico a dir poco.
#03 - Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (Steven Spielberg - 1977)
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Questo è quanto per i film visti quest'anno. Il worst-to-best delle uscite in sala arriverà più in là, vi ricordo. Grazie mille a tutti quelli che leggono il blog con regolarità o a chiunque abbia deciso di aprirlo per la prima volta, conta molto per me, e averlo aperto è stata veramente una buona idea.
Buon anno!

#05 - Snowpiercer (Bong Joon Ho - 2013)

#04 - The Revenant (Alejandro G. Iñárritu - 2015)

#03 - Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (Steven Spielberg - 1977)
Uno dei film di fantascienza più unici che esistano, Incontri Ravvicinati affronta la tematica "alieni" con molta misticità, quasi religiosità. Coloro che entrano in contatto con queste luci al neon fortissime e caratteristiche,quel motivo ormai entrato nell'immaginario collettivo, rimane folgorato (letteralmente), quasi ispirato, se non dire maledetto, da ciò che gli alieni tentano di comunicare. Questo è anche un film di fantascienza che riesce meglio nel descrivere la paura ma anche la curiosità verso l'extra-terrestre. Gli effetti sono ottimi, per il 1977, e tutta la sequenza a Torre del Diavolo, è semplicemente splendida. Film abbastanza sottovalutato, nonostante sia un cult. Dategli un'occhiata, ne vale la pena.
#02 - Donnie Darko (Richard Kelly - 2001)
Altro cult immenso, Donnie Darko è un po' un magnifico poutpourri di teen drama, horror, fantascienza. Qui gli elementi incastrati funzionano perfettamente, e c'è molto di criptico nella trama e nelle scelte estetiche. Una volta elaborato bene il finale, però, ci si rende conto di che razza di film stiamo parlando: la potenza del finale di Donnie Darko sta nella sfida che il protagonista lancia e che accoglie per via delle sue motivazioni. Se ne sente parlare molto spesso, giustamente: le performance sono fantastiche, e non solo GILLENO', ma tutti. I dialoghi, meglio ancora. Poi la componente fantascientifica è inserita in un contesto che, ai tempi, era abbastanza nuovo, riuscendoci ottimamente.
#01 - Eighth Grade (Bo Burnham - 2018)
Altra pellicola del programma-recupero, Eighth Grade non è neanche arrivato in Italia, ma se ne parlava così bene che saltarla sarebbe stato brutto. In effetti, il film ha una potenza incredibile, ed è una potenza che si trova nella vita di una ragazzina di 13 anni: Kayla. Vediamo uno spaccato della sua esperienza durante la terza media, età dove stai diventando grande, ma non lo sei affatto. Il realismo di questo film è quanto più si avvicina a com'è essere teenager ai giorni nostri, ma talmente tanto che io credo questo sia la migliore rappresentazione, così come questo film è il miglior teen movie che io abbia mai visto. Non c'è nulla di straordinario nella storia raccontata, ma il modo in cui ci viene raccontata (spesso pompando l'importanza dell'attimo a mille) ci fa immedesimare meglio con la protagonista (interpretata da Elsie Fisher in maniera toccante e magnifica). Ci sono anche delle scene di tensione che mettono i brividi, o monologhi toccanti e sinceri. Sono molto sorpreso da Bo Burnham, comico che stimo parecchio, ma che a quanto pare ci sa davvero fare anche come autore. Complimenti davvero.
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Questo è quanto per i film visti quest'anno. Il worst-to-best delle uscite in sala arriverà più in là, vi ricordo. Grazie mille a tutti quelli che leggono il blog con regolarità o a chiunque abbia deciso di aprirlo per la prima volta, conta molto per me, e averlo aperto è stata veramente una buona idea.
Buon anno!
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