diretto da: Bryan Singer e Dexter Fletcher
cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Ben Hardy, Joe Mazzello, Aiden Gillen, Tom Hollander, Allen Leech
Finalmente, dopo anni di gestazione, produzioni interrotte e cambi di cast, Bohemian Rhapsody, il film sulla storia di Freddie Mercury e dei Queen, è giunto in sala, giovedì scorso.
Che dire, il mio livello di hype per questo film era alle stelle, visto che i Queen sono uno di quei gruppi che mi porto dietro fin dalla tenera età, e che ho avuto il piacere di scoprire meglio con la crescita. Dopo un breve sondaggio su Instagram dove ho chiesto chi volesse venire con me (in quanto l'immancabile Sorrentino non era esattamente spinto verso questo tipo di film), l'eletto è stato un mio amico e collega universitario che chiameremo Cretin, col quale avevo già visto quello scempio di Animali Fantastici - I Crimini di Grindelwald.
Ma veniamo al dunque, com'è stato sto film?
Emozionante, a dir poco. Vedere uno dei tuoi gruppi preferiti, senonchè delle leggende della musica, rappresentati sul grande schermo così, è una vera goduria. Per quanto possa essere romanzata la storia (molti degli avvenimenti non sono successi come viene raccontato nella pellicola, infatti), Bohemian riesce a dipingere come ci si sente a far parte di un gruppo, sia che si suoni nei pub, o in diretta mondiale al Wembley Stadium. Seguiamo negli anni l'evoluzione della musica del gruppo, dagli esordi rock, alla sperimentazione, alla svolta elettronica, fino al litigio e alla riappacificazione.
Tutto ruota però attorno a Freddie Mercury, interpretato in modo eccelso da Rami Malek, attore che adoro per via del suo lavoro in Mr. Robot, serie che vi straconsiglio.
Rami, però, non ha semplicemente interpretato il frontman. Lui è sparito dentro al frontman. Questa interpretazione è di livello enorme, sembra di vedere Mercury recitare davanti a te, in alta definizione. Le movenze sono tutte azzeccate, i tratti somatici sono loro (a parte per una mascella un po' pronunciata), e i momenti emotivi ci sono e si fanno sentire. Poche sono le altre interpretazioni di questo spessore - mi vengono in mente su due piedi il Joker di Heath Ledger, Jim Carrey in Man on The Moon, Michael Keaton in Birdman, Matthew McConaughey in True Detective - e io mi auguro che il buon Rami si becchi tutti i premi possibili e immaginabili, perchè se li merita.
Lato tecnico ottimo, fantastici la regia e il montaggio nelle scene di concerto, specie nell'ultima (che è stata una delle sequenze più belle che io abbia mai visto, e non sto esagerando), e la fotografia è molto "patinata", specie nelle scene ambientate negli anni '80, andando al passo con quei tempi.
Un difetto che ci abbiamo trovato sia io che Cretin è la fretta con la quale saltiamo gli anni, che snatura un po' l'immersione nel film, lasciandoci perplessi. Tuttavia è un elemento che scema verso la seconda parte, quando ci concentriamo sulla metà degli anni '80.
Per il resto, gli altri attori sono bravissimi a loro volta, ognuno ricalca molto bene il suo ruolo - ottima soprattutto Lucy Boynton, che interpreta Mary, la love of my life, persona con la quale Freddie ha avuto un rapporto che va oltre le convenzioni sociali, rendendolo veramente speciale e toccante.
Vedere la nascita di pezzi storici come Another One Bites the Dust, We Will Rock You o la stessa Bohemian Rhapsody, unita assieme alla storia di Freddie, un uomo pieno di insicurezze che si vendicava una volta sul palco, rendono Bohemian Rhapsody un film ottimo, e una perla per i fan della musica e dei Queen. Imperdibile, correte in sala!
Voto: 8.5/10
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