OTTOBRE: Worst to Best

Salve, dopo questo magnifico primo Novembre, adesso vi parlerò del resto dei film extra-Tim Burton che ho visto durante il mese di Ottobre. Non ne ho visti molti (una decina) e non mi sono molto spostato dal genere thriller-horror, in compenso però mi sono piaciuti tutti tranne uno - andiamo ad analizzarli dal quello che mi è piaciuto di meno a quello che mi è piaciuto di più!

L'ESERCITO DELLE DODICI SCIMMIE


L'unico film che non mi è piaciuto fra questi è stato, purtroppo, un film di Terry Gilliam. In successiva a quell'esperienza magnifica che è stata L'Uomo che Uccise Don Chisciotte, volevo vedere altro, e mi è capitato sotto gli occhi su Amazon Prime il suo lavoro del 1995, con Bruce Willis e Brad Pitt. Questo film è anche abbastanza conosciuto, ma semplicemente l'ho trovato abbastanza piatto: è un riadattamento fantascientifico di una tipica novella distopica, niente di più niente di meno. Inoltre il film tenta di sorprenderci con analogie non esattamente subdole con Vertigo di Alfred Hitchcock e con un finale che, se ci si ragionava un attimo, ci si sarebbe arrivati fin dall'inizio. Peccato anche per le performance: Willis è un pezzo di legno qui, mentre Brad Pitt è una cattiva imitazione di un pazzo. Niente, peccato, perchè io amo Gilliam, spero di rifarmi col prossimo suo film che guarderò.

IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI

Questo è il film più vecchio che abbia visto in vita mia: compierà cento anni fra poco (è del 1920). Preso dalla mania dell'horror classico esibito nei primi lavori di Burton, mi sono voluto cimentare nella visione di questa pellicola, considerata sia capostipite dell'horror che dell'espressionismo tedesco. Una colonna sonora dinamica che lo accompagna costantemente, assieme a delle soluzioni visive e delle messe in scena ancora oggi intrigantissime, Il Gabinetto del Dottor Caligari è la storia di una serie di omicidi commessa nell'arco di poco tempo, da quando un certo Caligari appare in città, con un sonnambulo. Il film, nonostante la sua età, riesce a mettere quell'inquietudine, grazie anche all'uso del trucco sugli attori. Niente male per i tempi, anzi, immagino soltanto chi lo ha visto quando è uscito come ci sia rimasto, specie per quel finale! 

IL CORVO

Pellicola del 1994, passata tristemente alla storia per via del brutale omicidio colposo ai danni dell'attore protagonista Brandon Lee, ucciso per errore sul set durante le riprese. Il Corvo è un film d'azione che trasuda anni '90 da tutti i pori, ma non senza citazioni al passato, appunto come all'espressionismo tedesco, e numerosi riferimenti letterari (tra cui Edgar Allan Poe e il Paradiso Perduto). Eric viene brutalmente assassinato da una banda di criminali assieme alla sua ragazza, ma in qualche modo torna dalla tomba ed attua la sua vendetta. Nonostante il carattere vagamente ispirato ai film d'arte marziali che sono palesemente un richiamo al padre di Brandon Lee (un certo Bruce), questo film me lo sono goduto e me lo rivedrei senza problemi. La soundtrack fa tanto, essendo che Eric è proprio un musicista, e ci sono dei toni industrial che ho adorato. Non sarà un trattato filosofico, ma affronta temi importanti, come la rabbia, il pentimento e il tempo. Aggiungerci il peso di una morte reale, rende il film ancora più profondo - e si sente.

SICARIO

Ottobre è stato il mese in cui mi sono fatto prendere da Denis Villeneuve. Sì, Arrival non mi aveva colto in pieno, ma per numerosi motivi esterni al film - che in effetti è un grande film. Sicario l'ho visto perchè ho scoperto, purtroppo in ritardo, del sequel uscito nei cinema in questi giorni, Soldado. Villeneuve porta tutta una nuova dimensione al genere di film d'azione/polizieschi, con uno studio sul terrore psicologico a cui gli agenti speciali che lottano contro il Cartello messicano, sono sottoposti. Il ritmo lento, quasi minaccioso del film, si riversa sulle ambientazioni, con una fotografia naturale che quasi fa contrasto alle scene di violenza - che sono poche, ma che si fanno sentire. La tensione è alta grazie anche allo splendido lavoro del compianto Johann Johannson , che crea tappeti sonori capaci di farci stare col fiato sospeso per molti minuti. Cast che fa un lavoro incredibile: Emily Blunt rappresenta un po' il poliziotto idealista, ed una volta che entra in contatto con la cruda realtà (simboleggiata in parte dal personaggio di Josh Brolin, e in tutto da un incredibile Benicio Del Toro) attraverserà una crisi quasi di livello spirituale. Se vi piace questo genere, dovete assolutamente guardarlo.

PRISONERS

Villeneuve, 2/3. 
Prisoners ha una storia molto semplice: spariscono due bambine, partono le investigazioni, ma il padre di una di queste, interpretato da uno Hugh Jackman intensissimo, vista la lentezza delle operazioni, decide di farsi giustizia da solo. Anche qui Villeneuve parte da questo espediente apparentemente semplice e sentito mille volte, ma lo rende unico, grazie al contrasto, alla quasi guerra fra i due pilastri della storia, uno il padre, appunto Jackman, e il detective Loki, interpretato da un altro attore ormai fra i miei preferiti, Jake Gyllenhaal. Cos'è la giustizia? Fino a che punto ci si può spingere per i propri amati? Di chi è la colpa davvero per ciò che ci succede? Queste sono le tante domande che Prisoners tenta di risolvere, e che in due ore e mezza riesce a catturarti completamente, grazie anche al suo valore fortemente emotivo.

ENEMY

Villeneuve, 3/3.
Per ora il suo film che mi è piaciuto di più, Enemy è un'iniezione di allucinogeni che magari prima ti confondono, ma poi che ti portano a una verità estrema e che crea sgomento. Torna anche qui Jake Gyllenhaal, che interpreta un professore universitario a cui accade un fatto un po' strano: scopre dell'esistenza di un attore identico a lui. Non voglio rovinarvelo perchè è un film dai toni che creano molto disagio nello spettatore, e che è pregno di simbolismi e di mistero - tutti pezzi di un puzzle lasciati in mano da interpretare, ma che se ci si pensa, ci si arriva molto facilmente. La fotografia predilige questo giallo nauseabondo, che mette pressione e aiuta l'atmosfera particolare e terrificante di questo film. Gyllenhaal ci regala una performance incredibile, per il fatto che si ritrova ad interpretare due ruoli completamente opposti fra di loro. Insomma, se vi piace il surrealismo e David Lynch, questo film fa per voi.

PSYCHO


C'è bisogno di parlare? Questo è uno di quei film che sono rimasti nella storia. Hitchcock ci porta in una direzione, soltanto per poi schiaffarci verso un'altra direzione, a metà del film, addentrandoci sempre di più nel terrore e nella violenza, non solo fisica. Ci sono scene ormai tessute nel filo della cultura, unite alla splendida colonna sonora, fanno di questo film un'opera senza tempo, che sa intrattenere e terrificare, senza bisogno di molte spiegazioni, o almeno di tutte. Da vedere a prescindere, almeno una volta nella vita.


GONE GIRL

Da un film di Hitchcock, a un film che si avvicina di parecchio a lui. David Fincher è uno dei miei registi preferiti, continua a stupirmi pellicola dopo pellicola (e dopo Fight Club, Seven, Zodiac, lo standard era veramente alto). Due ore e mezza incollato allo schermo, vuoi per capire cosa diavolo è capitato a Amy, se Nick l'ha davvero uccisa o qualcos'altro - personaggi delineati perfettamente, e che creano tutti un perfetto "vedo-non vedo", con motivazioni che non stanno nè nel postivo, nè nel negativo. Inoltre si aggiunge una critica ai mass media non indifferente, e un enorme ribaltamento a poco meno della metà, che porta il film ad un altro livello. Intrattenente, profondo (splendide anche le riflessioni sulla famiglia e sul matrimonio) e a tratti terrificante, Gone Girl è un film thriller quasi perfetto, da non perdere assolutamente.

IL GIOCO DI GERALD


Quando lo passavo su Netflix, non gli avrei dato due centesimi. Mi sbagliavo completamente. Questo film mi ha stravolto. Tratto dall'omonimo libro di Stephen King, Il Gioco di Gerald vede una coppia sposata da molti anni, cercare di rivitalizzare la loro vita di coppia, partendo da un gioco a sfondo erotico. Qualcosa andrà terribilmente storto, e da qui partiremo per un viaggio nel profondo della psiche umana, dove i traumi del passato oscurano il cielo come un'eclissi minacciosa, e dove la linea fra la realtà e la finzione non è affatto definita. Il terrore psicologico che ho provato guardando questo film mi ha smosso completamente, e schiacciato come un enorme macigno. Mike Flanagan è bravissimo, aggiungiamoci il lavoro del cast, tutto, e dico tutto, incredibile, abbiamo tutti gli ingredienti perfetti per un horror che, secondo me, a lungo andare, diventerà un cult. Tutto è perfetto e calibrato in questo film, non c'è una virgola fuori posto: magari il finale potrebbe spiazzare, ma secondo me, rientra perfettamente in tutto quello che il film tenta di dirci. Pazzesco.

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Allora, questo è quanto per Ottobre. Non so se a Novembre riuscirò a vedere molte cose, la vita reale mi sta raggiungendo e niente, non so quanto e quando pubblicheò articoli, ma per ora, ci vediamo domani con la recensione di un film che, secondo me, agli Oscar farà mambassa.

Arrivederci!







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