Rieccomi con la rassegna di film visti durante l'ultimo mese (vi ricordo, esclusi rewatch e i film in uscita - sia sala che Netflix.) . Ho fatto meno schifo di Agosto, e mi sono visto 21 pellicole. Eh, dai, non ho detto che non ho fatto per niente schifo, ma insomma.
Comincio che c'è tanto da dire, avendo visto tanta bella roba, manco un film "brutto" ho beccato sto mese, il che mi fa piacere. Come l'altra volta, dal peggiore al migliore (secondo me).
NON ESSERE CATTIVO
Comincio che c'è tanto da dire, avendo visto tanta bella roba, manco un film "brutto" ho beccato sto mese, il che mi fa piacere. Come l'altra volta, dal peggiore al migliore (secondo me).
NON ESSERE CATTIVO
Mi sto riavvicinando all'Italia cinematografica, soprattutto perchè l'Italia stessa è in una sorta di rinascimento filmico, ma di questo abbiamo parlato tante volte. Questo film del compianto Claudio Caligari, ci presenta uno stralcio di società nella Ostia degli anni '90. Seguiamo i due protagonisti (interpretati da Luca Marinelli e Alessandro Borghi) districarsi fra dipendenza, crimine e tentare di essere persone migliori per il loro futuro e la loro famiglia. Questo film non è affatto male, ma mi ha annoiato a morte. Eh, lo so, lo so. Purtroppo è il genere "crime italiano" che mi sta sulle scatole - lo trovo troppo trito e ritrito, ma devo ammettere che un paio di cose interessanti in Non Essere Cattivo, ce le ho trovate, essendo un film di impronta più psicologica rispetto al resto delle pellicole di questo genere.
SAUSAGE PARTY
Film d'animazione ai limiti del trash che, devo dire, nonostante il suo humor veramente troppo rozzo per i miei gusti, mi ha divertito e saputo intrattenere. Seguiamo le avventure di questi prodotti che scopriranno una terribile verità riguardo a cosa gli accade una volta acquistati. Nel film sono presenti alcuni spunti di riflessione sulla discriminazione e sulla religione, addirittura, alternati da giochi di parole veramente stupidi. C'è però una scena verso la fine che mi ha disgustato, e non in senso positivo. Dopo averla vista, non riesco più a prendere questo film sul serio, e mi è sceso di parecchio. Ma per il resto, ci può stare.
ROGUE ONE: A STAR WARS STORY
Per quanto riguarda Star Wars, non me lo sono mai filato fino a un paio di anni fa, quindi diciamo che non ci tengo tanto quanto ad altri, ma comunque ho apprezzato la trilogia originale ed anche i sequel (e difendo Gli Ultimi Jedi a spada tratta.). Mi mancavano i prequel, Rogue One e Solo. Rogue One l'ho recuperato una volta uscito su Netflix e...niente. Piattume totale, a parte per delle scene d'azione bellissime (tutta l'ultima parte mi è piaciuta molto). A parte questo, però, il film soffre per la mancanza di personaggi interessanti, essendo poco sviluppati. Abbiamo questo squadrone di spie che deve recuperare la pianta della Morte Nera (la storia è ambientata prima di Episodio IV, infatti), e sono tutti personaggi stereotipati e di cui non ci frega molto, componente fondamentale, secondo me, per quando riguarda i film di questa saga. Inoltre ci sono dentro un paio di riferimenti veramente da fan-service puro, che reputo inutili. Il film sarebbe potuto anche durare di meno, dato che la trama ci mette ben cinquanta minuti a partire. E vabbè. Almeno è divertente in alcuni punti, ed è una storia abbastanza tragica rispetto al resto della saga, cambiamento che mi è piaciuto.
AVE, CESARE!
Cari fratelli Coen... dovete ancora colpirmi di nuovo. Sì, questo film mi è piaciuto di più del Grande Lebowski, perchè mi ha saputo divertire. L'ambientazione di Hollywood durante gli anni '50 è resa alla perfezione, con star e attori di tutte le salse (Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Alden Ehrenreich e Ralph Fiennes, Frances McDormand - insomma, un signor cast.), ma sfruttato male secondo me. Questo perchè, a livello di trama, è un po' un'accozzaglia di eventi random, scollegata fra di loro, tenuta insieme in modo un po' troppo arrangiato. Per il resto, anche la regia è ottima, ma soprattutto è divertente. C'è una scena in particolare fra Ehrenreich e Fiennes che mi ha steso.
THE LOBSTER
Questo film è strano forte. In questo mondo, se non riesci a trovare un partner entro quindici giorni, vieni trasformato in un animale a tua scelta. Seguiamo il protagonista, interpretato da Colin Farrell, alle prese con questo sistema, da cui scapperà a circa metà film finendo in mezzo a un branco di ribelli, forse ancora peggio del sistema stesso. Si sviluppa così una commedia dai toni morti e piatti, che prende di mira la nostra società, e di come tutto debba essere predisposto a una vita per due, e di come se non ti sposi entro una certa età, sarai malvisto. Il film è intelligente sotto questo punto di vista, ma non ho riso neanche mezza volta, perchè lo humor proposto non fa proprio per me - se quello di Sausage Party era troppo rozzo, questo è troppo fine a sè stesso. Ma riconosco che è un film sperimentale con le palle, e unico nel suo genere.
IDIOCRACY
Film del 2006 con Luke Wilson (fratello di Owen, sottovalutatissimo come attore secondo me), nel quale finisce accidentalmente 500 anni nel futuro e scopre una società dove la stupidità e l'idiozia pura hanno preso piede. Nonostante sia invecchiato un po' male secondo me, è riuscito comunque a divertirmi e a intrattenermi, anche se il ritmo è sceso dopo un po' (ho trovato la prima parte più interessante rispetto al resto del film.)
A QUIET PLACE
Film recentissimo (si parla di Aprile) che mi era sfuggito soprattutto perchè erano i tempi dei miei primi approcci all'horror e quindi non mi sono convinto ad andare a vederlo. Peccato, perchè A Quiet Place è un bel film, con una premessa che lo contraddistingue: un' invasione aliena ha portato la terra a calare nel silenzio quando si è scoperto che le creature cacciano grazie al suono, ma sono completamente ciece. Ecco, quindi, un film quasi interamente muto. Girato benissimo (ottimo John Krasinski come regista, oltre che come attore), con una fotografia ottima e prove attoriali niente male, anche dai bambini - ma che purtroppo ha una sceneggiatura con dei risvolti veramente troppo forzati, che soprattutto negli attimi finali, fatica a reggersi in piedi. Peccato, perchè, per il resto, questo film risulta veramente ben fatto.
BLADE RUNNER
Ero in giro, vedo Blad Runner a cinque euro in blu-ray, che faccio, non lo prendo? Non l'avevo mai visto, e adoro comprare film mai visti prima, perchè mi dà la bella sensazione di scartare un regalo. Non sai di che si tratta, ma è tangibile allo stesso tempo, e chissà se ti piacerà o no... Blade Runner...... nì. Inutile dire che l'estetica di questo film è allucinante: le ambientazioni futuristiche-asiatiche sono fantastiche, con giochi di luce al neon/luce naturale da pelle d'oca - credo sia una delle ambientazioni meglio costruite all'interno del genere fantascientifico. Il problema è il resto: si affronta la tematica dell'intelligenza artificiale, e sul limite della compassione: se un oggetto pensa, si può considerare umano? Nonostante la tematica molto interessante (e che grazie anche a questo film ha dato il via a numerose pellicole ottime), il film è riuscito ad annoiarmi. Credo volesse un po' troppo: voleva essere un poliziesco, voleva essere filosofico, voleva essere futuristico, voleva essere imprevedibile. Ma a me è sembrato tutto troppo lento. Ma riconosco la sua importanza, ecco. Tra l'altro alcuni dialoghi sono rimasti nella storia, e si sentiva il perchè. Vedremo il sequel.
INSOMNIA
Mi mancavano da vedere Following e Insomnia, ma purtroppo il primo non era incluso nel cofanetto, quindi mi sono visto Insomnia. Un altro ottimo film, anche se credo sia fra quelli che mi sono piaciuti di meno del buon Chris. Seguiamo un detective interpretato da Al Pacino, che entra a contatto con un caso in Alaska. Durante le indagini, per colpa sua, ci sarà un terribile incidente, che lo porterà ad episodi di insonnia ricorrenti, mentre il senso di colpa lo divorerà da dentro. E' così che un giallo si trasforma in un buon thriller psicologico, con delle interpretazioni memorabili.
PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
In vista di L'Uomo che Uccise Don Chisciotte, volevo vedere qualcos'altro di Gilliam, così ho scelto quello di cui ho sentito parlare di più. Johnny Depp e Benicio Del Toro interpretano un giornalista e un avvocato che negli anni '70 si recano a Las Vegas con una valigia colma di qualsiasi droga possibile e immaginabile. Il film non ha una trama vera e propria, ma seguiamo i due mentre fanno uso delle sostanze, fra trip allucinanti e perdite di memoria. Il film è divertentissimo, e offre, oltre a delle soluzioni visive spettacolarmente orride (Gilliam non si smentisce mai), delle riflessioni sulla cultura degli anni '60 alquanto nostalgiche, che valgono ancora di più oggi, visto che sono tempi ormai andati per sempre.
HUGO CABRET
Questo è stato anche un po' il mese di Scorsese (hah, la rima.). Avevo solamente visto The Wolf of Wall Street di film suoi, e dato che ne ha decine e decine, molti dei quali presenti sulle varie piattaforme streaming, ho visto alcune delle sue pellicole più recenti. Ne troveremo altre nel corso della scalata. Hugo Cabret è una enorme, gigante, porzione di popcorn. A parte l'estetica molto vicina allo steampunk che io adoro, il film è un grosso omaggio al cinema da parte dell'autore, specie al cinema classico - in particolare a un autore, che non posso rivelarvi altrimenti spoilererei. Il film è così, mi ha fatto sentire benissimo e mi ha intrattenuto, anche se ha dei personaggi un po' poco approfonditi, ed altri abbastanza inutili e fini a sè stessi. Inutile che parlo della regia di Scorsese, fa sentire male.
BATMAN RETURNS
Il primo Batman di Tim Burton non mi aveva convinto pienamente, ma con questo mi sono ricreduto. Burton qui ha azzeccato perfettamente il tono, donando a dei personaggi pre-esistenti tutta la sua poetica. Danny DeVito interpreta in modo ottimo il Pinguino, uno dei villain più particolari che io abbia mai visto in un film. L'interpretazione che mi è piaciuta di più però è stata quella di Michelle Pfeiffer, che è la Catwoman migliore, senza dubbio. Bravissima, accattivante e folle, com'è giusto che sia. Il film è anche parecchio macabro a volte, e sa divertire in maniera ottimale. Peccato che, però, ne risente un po' la figura di Bruce Wayne, che così come nell'altro film, risulta poco presente.
SHUTTER ISLAND
Scorsese, 2 su 3. Nonostante questa pellicola mi sia stata spoilerata malamente da Caparezza in uno dei suoi brani (chi lo ascolta sa anche quale, spettacolo), la sceneggiatura è gestita in modo tale da distribuire tutti gli indizi e le indicazioni di cosa sta per accadere davanti ai tuoi occhi, in modo molto subdolo. Infatti mi ha divertito molto scovare questi piccoli foreshadowing. Oltre ciò, Shutter Island è un film veramente ottimo. La sua ambientazione particolarissima, le performance degli attori e le questioni etiche che ci pone davanti, fanno sì che sia una pellicola veramente memorabile, ma di cui non mi va di parlare molto perchè mi sono stufato a scrivere questo cavolo di articolo ma chi me lo fa fare mi chiedo io secondo me dovreste andarci completamente alla cieca.
CLERKS
Pellicola autoprodotta/autofinanziata da Kevin Smith, Clerks è un piccolo gioiellino low budget. Assistiamo alla mediocre giornata di lavoro di due commessi: Dante e Randal. Pian piano i due avranno a che fare con situazioni sempre più assurde e grottesche, ma allo stesso tempo con loro stessi. Ci sono molti spunti di riflessione riguardo la crescita e il cambiamento, e i dialoghi governano completamente questo film: sono ottimi, originali, pieni di significato, ma molto divertenti allo stesso tempo. Inoltre il film trasuda anni '90 da tutti i pori, il che è un plus, per me. Questo dimostra che non servono grossi budget per creare dell'arte.
IL TRENO PER DARJEELING
L'obbligatorio film di Wes Anderson è qui, e ragazzi, io non ce la faccio, continua a regalarmi grosse emozioni. Stavolta, col Treno Per Darjeeling, abbiamo a che fare con tre fratelli, con tre personalità molto distinte, che si ritrovano per un viaggio (a detta del maggiore) spirituale in India. Questo film, a differenza degli altri di Wes, si presenta in modalità molto più tranquilla e pacata. Ci sono molteplici dialoghi nel film, tutti fantastici, dove notiamo il blocco emotivo che hanno i tre fratelli, dovuto alla scomparsa del padre e la conseguente fuga della madre - ma riusciamo a vedere anche il bene che si vogliono. A un certo punto ci sarà una situazione che li farà sbloccare. Regia e fotografia sono come sempre impeccabili, in casa Anderson, ma qui devo dire che la cosa che mi ha entusiasmato di più è proprio la scala molto "piccola" ma molto "grande" del film, ambientato per la maggior parte su di un treno. Magnifico. Adoro questo autore sempre di più, e continuo a non comprendere perchè venga tanto criticato - la forma è perfetta, e i contenuti ci sono, basta vederli.
GREEN ROOM
Questo film mi ha terrorizzato allo stesso modo di The Invitation . Gli Ain't Rights, un gruppo punk di ragazzi miei coetanei, suonano in un locale pieno di nazisti. Dopo aver assistito ad un omicidio, i nazisti li rapiscono e li tengono chiusi nel camerino. Da lì ci sarà un'esplosione di violenza terrificante. Il film mi ha toccato perchè spesso io vengo a contatto con situazioni del genere (ovviamente non situazioni naziste o riguardanti omicidi, mi riferisco a locali in cui suonare - e comunque lo scontro destra/sinistra si fa molto sentire nel luogo dove abito, conosco gente che porta molto a cuore questa lotta politico-sociale), quindi mi sono immediatamente individuato nei personaggi, ed ho sentito e risentito di ogni scelta e ogni sbaglio commesso. Ottimo film, ma non credo che lo rivedrò, se ci penso mi viene ancora un magone.
MANCHESTER BY THE SEA
Altro film che mi ha terrorizzato, ma per motivi completamente opposti, è stato Manchester By The Sea. Abbiamo Casey Affleck che interpreta un uomo costretto a badare a suo nipote quando suo fratello viene a mancare. Scopriamo poi, attraverso vari flashback, un evento che ha devastato completamente la vita del protagonista, e non solo. Il dolore, in questo film, è come un personaggio a sè stante. Sceglie di essere completamente realistico, spesso avendo dialoghi incompleti, balbuzienti, imbarazzati - ma allo stesso tempo riesce ad essere anche abbastanza divertente. Il rapporto fra i vari personaggi è sviluppato in modo 'silenzioso', e tutti in qualche modo, cercano di sopravvivere alle tragedie che la storia ci propina. Toccante, potente e con un fondo di verità che crea sgomento.
SILENCE
Scorsese, 3 su 3. Silence vede due preti portoghesi in cerca del loro mentore, scomparso da anni in Giappone. In Oriente il cristianesimo è vietato, e l'inquisizione punisce con terribili torture chiunque creda. I due parroci entrano a contatto con questo terrore, e pregano affinchè si fermino, ma da Dio ricevono soltanto silenzio. Ecco che attraversano una profonda crisi religiosa, e saranno anche tentati di rifiutare la propria fede. Ottimo il contrasto fra occidente e oriente, così come la scelta dell'assenza di musiche, atta ad evidenziare la presenza della natura, base delle credenze orientali, che accentua la crisi spirituale dei due preti, data la sua concretezza, opposta al silenzio di Dio. Scorsese ci riesce a dare un ambiente ricco di pathos, regalandoci vari spunti di riflessione e prove attoriali degne di nota (nonostante Andrew Garfield non mi faccia proprio impazzire).
KUBO AND THE TWO STRINGS (Kubo e La Spada Magica)
Secondo film d'animazione della Laika che vedo in vita mia (il primo, Coraline, resta fra i miei film d'animazione preferiti in assoluto). Kubo è un bambino, senza un occhio, capace di suonare uno strumento dai poteri magici. La storia, ambientata in Giappone, nel passato, è la sua avventura, mentre cerca di contrastare il potente Re della Luna. Le ambientazioni e la tecnica sono sublimi, in questo film. I personaggi, pure. Tutti hanno un peso importante e sono interpretati da attori degni di nota: Art Parkinson (il Rickon Stark di Game of Thrones), Charlize Teron e Matthew McConaughey, mentre il rivale da Ralph Fiennes, ottimissima scelta. I dialoghi, inoltre, sono veramente ben fatti. Questo film mi ha fatto sentire come se fossi un bambino. Pochi film ci riescono, sì, anche quelli d'animazione spesso non lo fanno. Ma il senso di avventura e l'importanza di questa storia mi hanno completamente coinvolto. Ottimissimo film, che rivedrò sicuramente con piacere.
DARK KNIGHT RISES (Il Ritorno del Cavaliere Oscuro)
Avevo visto i primi due capitoli della trilogia di Nolan qualche mese fa, ma il terzo l'ho sempre evitato, fino ad inizio del mese. Molta gente decanta il secondo capitolo come il suo preferito, ma io (te pareva) sono costretto come sempre ad avere pareri alternativi, e nomino questo il mio preferito (anche di Batman in generale). Ci sono veramente troppi momenti fantastici al suo interno, che caratterizzano Bruce e lo completano, così come il resto dei ruoli, vecchi (e qua scriverei MICHEAL CAINE in maiuscolo.) e nuovi (nonostante preferisca la Pfeiffer, Anne Hathaway è un' ottima Catwoman). L'importanza della musica qui è veramente alta. Hans Zimmer ci regala una delle colonne sonore più riuscite di tutta la sua carriera: ora oltre che al tema di Batman - che con due note riesce ad esprimere tutta la profondità del personaggio, a mio avviso - adesso abbiamo anche il tema del Fosso, tema che canteranno gli stessi prigionieri, e che è di una certa importanza riguardo la trama. Il villain è ottimo anche lui, Tom Hardy ci presenta un'interpretazione molto buona, nonostante la maschera. Peccato per alcuni buchi di trama e per un plot twist un po' meh. Ma me ne sono fregato tanto, e il resto del film mi ha entusiasmato un sacco. Ottima conclusione per un'ottima trilogia.
LOST IN TRANSLATION
Questo film riesce a rappresentare il concetto di due persone che si innamorano in modo talmente semplice che mi commuove. Una coppia improbabile - Bill Murray che interpreta un attore infelice e burbero, e Scarlett Johansson, una neolaureata in cerca di uno scopo nella vita - entrambi sposati, ma entrambi infelici, si trovano per caso nello stesso albergo a Tokyo, per motivi completamente diversi. I due diventano subito amici, e si trovano l'un l'altro all'interno di questo bizzarro mondo a loro estraneo. Abbiamo il netto contrasto dell'incapacità comunicativa fra le coppie "reali", accostate anche al linguaggio e alla cultura giapponese, che si fanno sentire parecchio in questa pellicola, e il modo in cui i due protagonisti riescono ad interagire, in modo così semplice ma in modo così immediato e puro e sincero. Allo stesso tempo, non si confessano mai, non hanno rapporti in modo frettoloso, perchè non ne hanno bisogno, non c'è bisogno, perchè si capiscono fin da subito. E' quel tipo di amore, che trovi, e capisci che in realtà è sempre esistito. E' un film così delicato, ma che colpisce come un treno in corsa quando comprendi il suo contenuto, che rivaluti un po' la tua percezione di sentimento, o almeno io mi sono ritrovato a fare questo. Complimenti.
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Ecco qui. Forse dovrei annunciare che ad Ottobre farò una monografia dedicata a Tim Burton, guarderò ogni film (a parte un paio degli skippabili) e posterò credo settimanalmente il gruppo di film che ho visto. Spero di portare avanti altre monografie nel futuro. Non mancheranno ovviamente le altre recensioni.
Saluti e grazie se hai letto tutto ciò!
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