Continua questa epopea nel cinema italiano contemporaneo con Sulla Mia Pelle di Alessio Cremonini.
Il film racconta la storia vera delle ultime giornate di vita di Stefano Cucchi, giovane che nel 2009 fu arrestato e morì pochi giorni dopo in seguito a fatti che ancora oggi sono argomento di dibattiti e ricerche, tanto che una sentenza stabile non è stata ancora erogata.
C'è poco da dire su questo film. E' una vicenda estremamente toccante e scioccante, e ci viene raccontata con più realismo possibile, senza imporre l'opinione di un personaggio rispetto ad altri. I film di storie vere spesso tendono a esagerare gli avvenimenti, per bisogni della trama - ma questo film non lo fa, perchè non c'è bisogno. Quello che ha passato Cucchi è ricostruito attraverso testimonianze delle persone che lo circondavano, e tutto il suo dolore è espresso dalla magistrale performance di Alessandro Borghi. Si vede l'impegno e la vicinanza che aveva rispetto a questa storia perchè ogni singola, minuta, espressione facciale e soprattutto vocale portano un peso veramente importante ed emozionante. Bravissimi anche gli altri attori (è un piacere vedere Max Tortora in un contesto del genere e non alla Garbatella.), e bravissimo Cremonini, che non si lascia sfuggire dei momenti di regia veramente notevoli, assieme alla fotografia e al montaggio che si fanno sentire parecchio. Ottime anche le musiche, create dai Mokadelich, che già si erano dedicati a serie come Gomorra.
L'Italia continua a sorprendermi quest'anno, e di certo questo è il film che più mi ha colpito in questo contesto fino ad ora, nel 2018. A Venezia 75 ha fatto molto successo, scatenando minuti di applausi, commozione e standing ovation. E per il modo in cui questa storia è stata raccontata, con questa violenza delicatissima, se li merita tutti.
VOTO: 9.5
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