Il vuoto incolmabile fra gli ultimi blockbuster estivi e l'apertura della stagione invernale mi consumava da dentro. Per fortuna Ride è arrivato in sala, catturando la mia attenzione, così io e un mio amico che chiameremo Emanuele Sorrentino, siamo andati a vederlo, senza saperne molto.
Questo film è la seconda creazione di un team che ha lavorato a Mine, di un paio di anni fa. Fatto sta che la pellicola è, ancora una volta, una produzione italiana, stavolta però girata in lingua inglese. La peculiarità vera e propria di questo film è il modo in cui è stato girato: gran parte del materiale ci viene presentato dal punto di vista di go-pro, telecamere di sorveglianza, smartphone, insomma, qualsiasi cosa abbia una fotocamera disponibile - e si vede che questi non hanno visto Black Mirror, ma comunque.
Di cosa parla questo film? Due amici amanti del brivido, quindi arrampicatori, sportivi, che hanno un canale Youtube, vengono ingaggiati in questa gara segreta di discesa in bici, dalla Black Babylon, un'organizzazione di cui non ci viene mai confermata l'identità, anche se andando avanti nel film, ci è fatta intuire cosa rappresenti questa organizzazione/azienda/non si sa. Durante questa gara poi si assisterano ad avvenimenti che vanno un po' oltre una semplice gara. Un po' alla Hunger Games, per capirci.
Il film presenta un ottimo montaggio, serrato, dinamico, dove si passa dai vari punti di vista: le Go-Pro dei protagonisti, droni che controllano il loro andamento, telecamere sparse per tutto il tragitto, e altro. A volte però questo montaggio può essere stancante per lo spettatore, che deve subirsi alcune tirate di shaky-cam, che fa venire il mal di mare, anche se hanno saputo gestire questo difetto per mettere tensione in alcune scene. Le musiche sono di matrice elettronica, e fanno una grossa parte nel film: coinvolgenti, mai banali, dinamiche e veramente belle. Qui però nasce la mia prima critica: non so se era colpa dell'impianto del mio cinema, ma a volte l'audio del film era troppo assordante, e non riuscivo neanche a sentire bene le parole dei personaggi. Raga ce ho capito l'azione, ma abbassate quel volume, questo non è il 2008 e di certo non vi chiamate Metallica.
Per il resto il film sa intrattenere bene, nonstante i personaggi e i dialoghi facciano abbastanza pena, specie per un terzo personaggio che si aggiunge alla coppia di amici protagonisti. Gli attori sono discreti, ma per me emerge Lorenzo Richelmy, che interpreta Max, che ha molto carisma.
La pellicola va avanti a suon di acrobazie, mentre pian piano sempre più intrighi circondano i nostri protagonisti, che si trovano faccia a faccia con la paranoia. Questo film infatti, si, intrattiene, ma sa anche mettere angoscia quando deve, tant'è che mi ha ricordato molto il già citato Black Mirror. Si inserirebbe nel contesto della serie antologica perfettamente, magari rendendolo un po' più corto e sceneggiandolo meglio.
Insomma, questo Ride mi è piaciuto? Cacchio, sì. Mi sono sentito catapultato nell'azione e la tensione di alcune scene mi ha tenuto incollato alla poltroncina. Il finale può risultare ridicolo, ma tutto sommato secondo me rientra nel contesto se pensiamo a cosa succede ai personaggi durante il film.
Per il resto, questa è l'ennesima produzione italiana che tenta di fare qualcosa di nuovo nel nostro paese, e stavolta è riuscita nel suo intento, nonostante i suoi evidentissimi limiti. Non è un film per tutti essendo estremamente sperimentale, può far venire il voltastomaco, ma è di certo un'esperienza da vedere in sala, e non me ne sono pentito assolutamente.
VOTO: 7
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