MANIAC // Recensione



Oooh cominciamo a portare anche un po' di TV su questo bbbbbbbblog. Parlare di serie per me è difficile, perchè la serialità è molto diversa da gestire rispetto a film standalone, ragion per cui non parlo molto delle serie che seguo, nonostante sia letteralmente folle per alcune di queste. Un giorno magari ci farò un articolo. Ma Maniac è una mini-serie, che durerà soltanto una stagione. E' un film molto lungo, essenzialmente, ed è molto più recensibile, per quanto mi riguarda.

Premessa: avevo visto la prima stagione di True Detective giusto un paio di settimane prima, restando folgorato, anche per la regia di Fukunaga - quando ho letto che lui avrebbe diretto anche Maniac, per cui già nutrivo un certo interesse - ho esultato. E infatti:

Maniac è proprio come il titolo. Maniacale. Quello che mi ha colpito tanto di questa serie è che riesce perfettamente ad essere un miscuglio di una miriade di registi, stili e categorie diverse che io adoro. Per farvi capire, ecco un elenco di influenze che mi sono venute in mente guardandolo:

- Cloud Atlas
- Wes Anderson
- Brazil di Terry Gilliam (ne ho parlato nel worst-to-best di Agosto)
- Eternal Sunshine of the Spotless Mind 
- I fratelli Coen
- Mr. Robot
- Mr. Nobody
- Tarantino
- Il Signore degli Anelli
- Andy Kaufman
- Mars Attacks di Tim Burton
- 2001: Odissea nello Spazio
- Inception
- Black Mirror
- David Lynch
- Darren Aronofsky
- 1984 

e potrei anche andare avanti.

La serie tratta di questi due personaggi, interpretati da Jonah Hill ed Emma Stone, molto complicati, che andranno sviscerati nel corso delle puntate grazie a flashback e a delle realtà alternative allegoriche. Questa infatti è la base della trama: per motivazioni diverse i due si sottopongono a un test farmaceutico, per un trattamento che dovrebbe cancellare il dolore psicologico, essenzialmente agendo da psichiatra. Seguiamo tutta la durata del procedimento e le vicissitudini che si succedono durante quest'ultimo, sia dentro, che fuori la testa dei protagonisti, attraverso anche il punto di vista degli scienziati a capo della sperimentazione , altri due personaggi chiave per l'opera.

A livello di estetica questa serie è fra le più riuscite che io abbia mai visto. E' ambientata in una sorta di presente alternativo dove la tecnologia anni '80 viene portata all'estremo, trasformandosi in un futurismo molto particolare. Il design dei personaggi è molto evocativo, e infatti è stato proprio questo a ricordarmi Wes Anderson, specie il suo ultimo film, L'Isola dei Cani. Ci sono poi le realtà allegoriche che, come in Cloud Atlas, spaziano molto a livello di genere: abbiamo la dark comedy alla Coen, la fantascienza, lo spionaggio e addirittura il fantasy. Un difettuccio che ci ho trovato, ma più che difetto qui si tratta di gusti personali, è che ero molto più interessato al presente reale che alle realtà simulate, cosa che ha portato a preferire certi momenti rispetto ad altri, ma è normale e giusto che sia così. Il comparto tecnico è eccellente: la regia, come già citato, di Fukunaga, risplende in molti momenti, la fotografia è molto dinamica: si passa da momenti spenti ambienati all'esterno, ad ambienti con colori sgargianti e accecanti, all'interno del laboratorio - senza contare ovviamente i numerosi stili presenti nelle simulazioni. La sceneggiatura qui però fa da padrona, i dialoghi sono ottimi e c'è questo tono semi-sarcastico in tutta la serie che la porta a non prendersi fin troppo sul serio, per poi risultare pretenziosa. 

La psicologia dei personaggi è ovviamente al centro dell'attenzione: ci vengono introdotti molti elementi che saranno ricorrenti nelle realtà alternative, allegorie di per sè di cosa succede nella testa dei protagonisti. Il concetto chiave di questa serie è sicuramente l' "andare avanti" e l' "accettarsi" - ma ci presenta vari punti di vista. Owen, è ossessionato dal destino, mentre Annie, è il caos più totale. Nota di merito va ai due attori protagonisti che ci regalano performance ottime e degne di nota. 

Insomma, questo Maniac è tanta roba, me lo sono divorato in due giornate, e rispecchia quasi totalmente il mio gusto personale: è un po' un emblema di tutto ciò che amo nel cinema e nell'intrattenimento. Ne consiglio la visione, sta su Netflix, ma sappiate che non credo piacerà a tutti.

VOTO: 9 - (nove meno perchè comunque c'era quello sbilancio di cui avevo parlato nelle ambientazioni, e anche perchè secondo me ci sono dei problemi per quanto riguarda la struttura della serie - trovo ci sia una puntata in più, che infatti dura molto meno rispetto alle altre. Avrei preferito una unica che durasse di più! Ma comunque sono dettagli, la serie funziona alla grande nonostante ciò.)


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