Ant-Man and the Wasp / Recensione


La depressione che ci ha invaso dopo il finale di Infinity War, assieme ai rassicuranti "ma tanto hanno già annunciato un sequel", sono durati fin troppo. Il sequel del primo Ant-Man è giunto da noi un po' in ritardo rispetto al resto del mondo, ed è stata un'attesa abbastanza straziante, dopo tutto quello che era successo nel terzo Avengers. Mentre lo aspettavo, mi chiedevo "Ma perchè lo sto attendendo così tanto?", e la risposta mi è arrivata mentre lo guardavo: un film leggero, semplice, con uno humor che fa scompisciare dal ridere, ma che comunque ha una trama con un sottotesto emotivo evidente:
sappiamo dal film precedente che Janet Van Dyme, moglie del dottor Hank Pym, ovvero l'Ant-Man originale (interpretato da un ispiratissimo Michael Douglass, senza dubbio il più bravo di tutto il cast), è rimasta intrappolata nel regno quantico, a livello subatomico. Il film si incentra su questo, con l'intento di riportare indietro Janet. 
Scott Lang (sempre Paul Rudd, un ruolo che gli calza a pennello) nel frattempo è costretto agli arresti domiciliari dopo le vicende illegali in Captain America: Civil War, ma verrà fatto "evadere" proprio da Hank e la figlia Hope (Evangeline Lilly, attrice che ha un po' i suoi limiti, ma che si cala nella parte in modo discreto, senza troppi problemi), incazzati a morte per la scappatella di Scott con gli altri Avengers. Il film sarà molto più incentrato su questi ultimi che su Scott, il che secondo me ha senso, per svilupparli meglio come personaggi.

Il film mi è piaciuto di più del primo, che ho trovato un po' troppo "esagerato" dal punto di vista narrativo, ma comunque godibile. Il problema lì era il villain, e qui è lo stesso. Ghost o "il Fantasma" detto "Baba Jaga" (incredibili le spalle comiche di Luis & co. Li ho adorati.) è un villain che non ha molto senso. Dopo un incidente, il suo corpo è in costante dolore per via degli atomi che si dissolvono e si riuniscono costantemente, e vuole sfruttare la tecnologia del dottore per fermarla, ma allo stesso tempo usa una tuta che aumenta questo suo "potere". Sarebbe come accoltellarsi più e più volte per entrare prima in Pronto Soccorso. Boh. Si aggiunge un altro criminale che è il tipico business man rivenditore di tecnologie, piatto come non mai. Ma perchè due villain? Non bastava farne uno, fatto bene? Nah? E vbb.
Per il resto il film è molto buono, a parte qualche battuta di troppo e una scena in particolare che ho trovato abbastanza ridicola (anche se mi ha fatto crepare dal ridere): la tecnologia del dottor Pym è usata in modo creativo e ben pensato, specie durante un inseguimento in auto che ho trovato divertentissimo.  Si aggiunge poi una scena post-titoli di coda mostruosa che, senza spoiler, fa capire un po' cosa succedeva ad Ant-Man durante Infinity War.

Dopo un colossal come Avengers 3, che porta tutto su scala gigante, universale, questo Ant-Man and The Wasp ci voleva, per ridimensionare un po' il tutto, focalizzandoci su una storia che, per una volta , non ha come obbiettivo salvare il mondo. Sicuramente è il film meno originale e meno riuscito della terza fase del Marvel Cinematic Universe (che, comunque, è incredibile.), ma non ha questa pretesa e riesce comunque a divertire e intrattenere. 

VOTO: 8

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